Nuovi posteggi nel nucleo
Carona, 2009
In generale consideriamo il progetto di due autorimesse dislocate agli estremi del paese l'occasione per interrogarci su vari aspetti del suo contesto: sulle differenti nature dei siti e le loro possibili convergenze nella fattispecie. Desideriamo manifestare i manufatti, credendo opportuno, pragmatico e positivo farlo. Proponiamo di risolvere l'intero programma in un unico intevento, ritenendo questa una scelta strategicamente migliore ed economicamente valida, rispetto all'opzione di un'edificazione a piu' riprese. Otre alle scelte volumetriche, poniamo inoltre particolare attenzione agli aspetti paesaggistici.
Lega
Questo comparto si qualifica in particolare per il giardino murato, dalla topografia crescente, legato alle case adiacenti. La natura topografica, le qualità delle alberature ed il muro che le racchiude a mo' di Ortus conclusus ci suggeriscono di intervenire al di fuori di esso, preservandone i limiti: solo una leggera passerella vi si adagia, offrendo l'alternativa di un percorso sopraelevato dalla strada lungo le alberature che lo coronano. L'autorimessa è collocata nell'attuale zona boschiva, che viene diradata in continuità con il prato che conduce al roccolo, anch'esso edificio funzionale al di fuori del nucleo, legato al paesaggio circostante. L'edificio, parallelo alla strada, è organizzato su tre livelli, l'ultimo dei quali scoperto; la pendenza della strada permette di accedere ai diversi piani dall'esterno. La struttura portante infine offre generosità, mentre la facciata in listonature di legno astrae l'espressione conferendo al volume un carattere fedele al luogo.
Soree
Alla direttiva, in apparenza quantomeno contraddittoria, di costruire due edifici, uno dei quali nascosto, l'altro visibile, separati ma relazionati, rispondiamo con un unico gesto risolutivo: al fine di razionalizzare l'intervento e limitare l'impatto sul terreno, interriamo solo parzialmente l'autorimessa, sulla quale adagiamo 5 appartamenti spaziosi e in posizione privilegiata. Certi di non arrecare particolare disturbo all'elegante monumentalità dell'edificio religioso nei confronti del quale ci relazioniamo, prediligiamo un unico edificio parallelo ai terrazzamenti, strutturato nella sua copertura dalle unità abitative e ricoperto da un manto vegetale, per denotare l'attenzione paesaggistica dell'intervento. L'autosilo è organizzato su due livelli parzialmente interrati, collegati tramite rampe interne, e dalla struttura pragmatica; il prospetto fuori terra a valle è connotato in modo simile alle facciate di quello posto nel comparto Lega, mentre la facciata a monte diventa una sorta di loggiato distributivo aperto verso la chiesa ed il vuoto verde tra lo zoccolo del monumento ed il nuovo edificio. Quest'ultimo si presenta in muratura di calcestruzzo con tono leggermente ocra ed è disegnato nella sua copertura dai vuoti dei patii che esprimono la serialità e la scala delle abitazioni. Al di sotto del manufatto individuiamo la particolarità paesaggistica dei terrazzi con vegetazioni lineari a siepe: l'edificio si connota così come elemento di transizione tra due contesti paesaggistici differenti.
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In generale consideriamo il progetto di due autorimesse dislocate agli estremi del paese l'occasione per interrogarci su vari aspetti del suo contesto: sulle differenti nature dei siti e le loro possibili convergenze nella fattispecie. Desideriamo manifestare i manufatti, credendo opportuno, pragmatico e positivo farlo. Proponiamo di risolvere l'intero programma in un unico intevento, ritenendo questa una scelta strategicamente migliore ed economicamente valida, rispetto all'opzione di un'edificazione a piu' riprese. Otre alle scelte volumetriche, poniamo inoltre particolare attenzione agli aspetti paesaggistici.
Lega
Questo comparto si qualifica in particolare per il giardino murato, dalla topografia crescente, legato alle case adiacenti. La natura topografica, le qualità delle alberature ed il muro che le racchiude a mo' di Ortus conclusus ci suggeriscono di intervenire al di fuori di esso, preservandone i limiti: solo una leggera passerella vi si adagia, offrendo l'alternativa di un percorso sopraelevato dalla strada lungo le alberature che lo coronano. L'autorimessa è collocata nell'attuale zona boschiva, che viene diradata in continuità con il prato che conduce al roccolo, anch'esso edificio funzionale al di fuori del nucleo, legato al paesaggio circostante. L'edificio, parallelo alla strada, è organizzato su tre livelli, l'ultimo dei quali scoperto; la pendenza della strada permette di accedere ai diversi piani dall'esterno. La struttura portante infine offre generosità, mentre la facciata in listonature di legno astrae l'espressione conferendo al volume un carattere fedele al luogo.
Soree
Alla direttiva, in apparenza quantomeno contraddittoria, di costruire due edifici, uno dei quali nascosto, l'altro visibile, separati ma relazionati, rispondiamo con un unico gesto risolutivo: al fine di razionalizzare l'intervento e limitare l'impatto sul terreno, interriamo solo parzialmente l'autorimessa, sulla quale adagiamo 5 appartamenti spaziosi e in posizione privilegiata. Certi di non arrecare particolare disturbo all'elegante monumentalità dell'edificio religioso nei confronti del quale ci relazioniamo, prediligiamo un unico edificio parallelo ai terrazzamenti, strutturato nella sua copertura dalle unità abitative e ricoperto da un manto vegetale, per denotare l'attenzione paesaggistica dell'intervento. L'autosilo è organizzato su due livelli parzialmente interrati, collegati tramite rampe interne, e dalla struttura pragmatica; il prospetto fuori terra a valle è connotato in modo simile alle facciate di quello posto nel comparto Lega, mentre la facciata a monte diventa una sorta di loggiato distributivo aperto verso la chiesa ed il vuoto verde tra lo zoccolo del monumento ed il nuovo edificio. Quest'ultimo si presenta in muratura di calcestruzzo con tono leggermente ocra ed è disegnato nella sua copertura dai vuoti dei patii che esprimono la serialità e la scala delle abitazioni. Al di sotto del manufatto individuiamo la particolarità paesaggistica dei terrazzi con vegetazioni lineari a siepe: l'edificio si connota così come elemento di transizione tra due contesti paesaggistici differenti.
con ing. Andreotti & Partners Sa e arch. paesaggista Aeberli