Nuova Sede Credit Suisse
Lamone, 2011
Il nuovo edificio sostituisce l'esistente, si pone parallelo alla Strada Cantonale e sfrutta l'intera larghezza del terreno. La facciata lungo la strada accoglie l'entrata principale mentre nel terreno retrostante sono organizzati i parcheggi, l'accesso secondario e l'accesso alla rampa dell'autorimessa. Al piano terra è prevista la zona clienti, in particolare la sala degli sportelli, i relativi uffici, gli uffici Cash, le salette e i servizi clienti. Al piano cantina sono organizzati lo spazio delle cassette di sicurezza, i servizi personale, gli archivi, l'autorimessa e gli spazi tecnici. Al primo e secondo piano ci sono gli openspaces degli uffici con le salette di riunione e i relativi spazi accessori. Al terzo piano si propongono gli spazi della Business School, delle sale di riunione e la cafetteria con terrazza. L'edificio è caratterizzato da una radicale semplicità tipologica e strutturale per raggiungere la massima flessibilità ed efficienza. Ogni piano è costituito da una soletta appoggiata su una serie di pilastri perimetrali, due pilastri centrali con nervatura a fungo e due nuclei centrali. I pilastri centrali a fungo liberano lo spazio minimizzando gli ingombri strutturali e caratterizzano con la loro particolarità lo spazio. I nuclei garantiscono la stabilità orizzontale dell'edificio e gestiscono i collegamenti verticali, i vani tecnici e i servizi ai piani. I pilastri perimetrali in ferro permettono di liberare la facciata. L'espressione architettonica esprime la radicalità delle scelte tipologiche e strutturali con un'alternanza di fasce orizzontali piene rivestite in mattoni paramano di cotto e fasce libere vetrate che conferiscono trasparenza e leggerezza al volume. Le fasce in mattoni si differenziano ai vari piani cogliendo aspetti funzionali come la copertura al piano terra degli accessi e percorsi, la protezione solare delle sale all'ultimo piano e della terrazza. Questi aggetti differenziati sottolineano l'orizzontalità dell'edificio e lo connotano come edificio particolare di valenza pubblica. L'arrotondamento inoltre degli angoli tematizza la continuità delle facciate su tutti i fronti dell'edificio connotando l'intero terreno, compresa la zona parcheggio, come spazio pubblico di qualità. Il parcheggio è quindi concepito come una sorta di giardino pubblico. La scultura di Arnoldi è spostata in una piazzetta d'accesso dalla rotonda alla quale si relaziona. Per la concezione del progetto ci siamo ispirati in particolare al complesso Johnson&Son Administration a Racine dell'architetto Frank Lloyd Wright; pietra miliare dell'architettura amministrativa contemporanea.
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Il nuovo edificio sostituisce l'esistente, si pone parallelo alla Strada Cantonale e sfrutta l'intera larghezza del terreno. La facciata lungo la strada accoglie l'entrata principale mentre nel terreno retrostante sono organizzati i parcheggi, l'accesso secondario e l'accesso alla rampa dell'autorimessa. Al piano terra è prevista la zona clienti, in particolare la sala degli sportelli, i relativi uffici, gli uffici Cash, le salette e i servizi clienti. Al piano cantina sono organizzati lo spazio delle cassette di sicurezza, i servizi personale, gli archivi, l'autorimessa e gli spazi tecnici. Al primo e secondo piano ci sono gli openspaces degli uffici con le salette di riunione e i relativi spazi accessori. Al terzo piano si propongono gli spazi della Business School, delle sale di riunione e la cafetteria con terrazza. L'edificio è caratterizzato da una radicale semplicità tipologica e strutturale per raggiungere la massima flessibilità ed efficienza. Ogni piano è costituito da una soletta appoggiata su una serie di pilastri perimetrali, due pilastri centrali con nervatura a fungo e due nuclei centrali. I pilastri centrali a fungo liberano lo spazio minimizzando gli ingombri strutturali e caratterizzano con la loro particolarità lo spazio. I nuclei garantiscono la stabilità orizzontale dell'edificio e gestiscono i collegamenti verticali, i vani tecnici e i servizi ai piani. I pilastri perimetrali in ferro permettono di liberare la facciata. L'espressione architettonica esprime la radicalità delle scelte tipologiche e strutturali con un'alternanza di fasce orizzontali piene rivestite in mattoni paramano di cotto e fasce libere vetrate che conferiscono trasparenza e leggerezza al volume. Le fasce in mattoni si differenziano ai vari piani cogliendo aspetti funzionali come la copertura al piano terra degli accessi e percorsi, la protezione solare delle sale all'ultimo piano e della terrazza. Questi aggetti differenziati sottolineano l'orizzontalità dell'edificio e lo connotano come edificio particolare di valenza pubblica. L'arrotondamento inoltre degli angoli tematizza la continuità delle facciate su tutti i fronti dell'edificio connotando l'intero terreno, compresa la zona parcheggio, come spazio pubblico di qualità. Il parcheggio è quindi concepito come una sorta di giardino pubblico. La scultura di Arnoldi è spostata in una piazzetta d'accesso dalla rotonda alla quale si relaziona. Per la concezione del progetto ci siamo ispirati in particolare al complesso Johnson&Son Administration a Racine dell'architetto Frank Lloyd Wright; pietra miliare dell'architettura amministrativa contemporanea.
con Sciarini SA, Studio AGS, Piona Elproject SA, arch. Luana Lampis, IFEC Consulenze SA